AMBARABÀ CICI COCÒ, ECCO NAIF E LE CIVETTE SUL COMÒ
PRIMA FERMATA LIVE: THE PLACE (ROMA-14.04.2011)
È il 14 aprile 2011. Sono le 19 passate. Al The Place di via Alberico II Naif, Momo e Manouche stanno provando la scaletta delle canzoni che tra qualche ora andranno ad impreziosire il concerto di presentazione del nuovo disco: “Le civette sul comò”, uscito ufficialmente negli store musicali il giorno 12, ma acquistabile su itunes già qualche giorno prima. Si provano i livelli, i ritorni, le spie, ognuno è alla ricerca del suono migliore per rendere al meglio la propria performance e la regia dall’alto cerca di venire incontro ai desiderata di tutti sia rispetto ai suoni che alle luci.
Finite le prove Naif viene a salutare i fortunati vincitori di un ingresso omaggio per il concerto e a prendersi un aperitivo con loro. Si chiacchera del più e del meno e, come sempre, lei è molto disponibile, ci racconta qualche aneddoto, firma le dediche ai cd, fa qualche foto con i suoi fan, insomma è proprio come stare seduti a parlare con un’amica del cuore, ma il tempo vola ed è già ora per lei di andare a prepararsi per la serata. La salutiamo contenti e le facciamo un in bocca al lupo coi fiocchi…
Finalmente arriva il momento del concerto. Michele, una delle menti dietro ai continui eventi organizzati dal The Place, sale sul palco e con una certa emozione annuncia il suo concerto. In questo locale Naif ormai gioca in casa e le parole di presentazione scorrono piacevolmente sugli ascoltatori. Poi calano le luci in sala e nel buio più completo parte un’introduzione musicale che piano piano svela le sculture create per l’evento e le ombre di Manouche alla chitarra elettrica e ai cori e di Momo alla batteria e agli effetti ed arrangiamenti speciali. Entra in scena Naif, vestita in maniera elegante e sportiva al tempo stesso, con un abito a pois sopra jeans e scarpe alte di color rosso, indossa il suo bellissimo ed enorme basso elettrico e scatta immediato l’applauso insieme alle prime note di Parto per la luna, il singolo che sta facendo da apripista a Le civette sul comò.
I suoni sono subito pieni, a dimostrazione di una piena sintonia e affiatamento tra lei, Momo e Manouche, grazie anche ad uno spettacolo molto ben congegnato e gradevole. Non sembra davvero la prima volta che si trovano a suonare insieme le canzoni del nuovo disco dal vivo. Tutto scivola piacevolmente, con leggerezza e semplicità, tanto da far pensare a qualcosa di assolutamente naturale. Mi viene da pensare però che tutto ciò non sia un caso, ma il frutto di un intelligente, impegnativo e sapiente lavoro di equipe.
Molto belle le scenografie create con materiali poveri, riciclati, un’astronauta, una figura extraterrestre, una donna albero nel suo viaggio fantastico verso una luna piena che sembra guidarla verso l’infinito, ma anche estremamente curati i passaggi tra una canzone e l’altra quasi a voler raccontare al suo pubblico una bella storia fatta di sensazioni ed emozioni che riempiono il cuore.
Il frinire di grilli e cicale introduce le prime note di La festa delle lucciole mentre il ritornello di Oggi è una giornata triste viene da canticchiarlo all’infinito. Poi è la volta di Lasciami sognare un po’ dal ritmo vagamente Police, canzone alla quale Christine si dichiara molto affezionata. Le note della colonna sonora del film Kill Bill introducono invece ad una canzone viscerale come È l’inferno, la più dolcemente rock del cd, che accende e scalda la serata. Naif approfitta del minibreak per presentare Momo (Simone Riva) e Manouche Zena (Andrea Alesso) con cui condivide la serata ed introdurre la delicatissima e sognante L’uomo dalle poche parole dalle sonorità quasi country. Non c’è neanche il tempo di assaporare completamente la fine della canzone che parte Menestrello da strapazzo che finalmente, venendo incontro alle richieste dei fan, è stata inserita nel nuovo disco e che in ogni caso dal vivo trova la sua collocazione ideale.
Naif abbandona il basso e accomodatasi al piano ringrazia e pubblicizza gli artisti-fan (Mafio73, Vivia, Sim e Dolcissimabastarda) che hanno curato la scenografia del concerto. È un istante, il tempo di prepararsi ad una versione acustica minimalista di Annarosa, che riporta indietro con la memoria alle migliori canzoni del repertorio degregoriano. Sempre in acustico, piano e voce, arriva inaspettata l’incantevole Perlina che invita a sognare rivolgendo il pensiero alle persone che ci hanno voluto bene, profondamente ancorate al nostro cuore, che riescono sempre e comunque a darci la forza per andare avanti.
Finita la parentesi al piano, Naif riprende possesso del suo sfavillante basso ed esegue Ho perso una canzone, che moralmente avrebbe potuto anche vincere Sanremo giovani 2011 (se solo ne avessero capito l’ironia e la giocosità), un pezzo che improvvisamente ed inaspettatamente si trasforma in Hit the road Jack (che sia questa la canzone persa!!!) del grande Ray Charles.
Ora, si passa a Goccia, che racconta l’amore al suo stato liquido e che insieme a Tous les jours ha impreziosito l’ultimo cd Giorni di Rose dell’amica Paola Turci. Poi è la volta di alcune canzoni del disco …è tempo di raccolto, a cominciare da Faites du bruit, apripista del disco francese e molto apprezzata dai cugini d’Oltralpe come del resto No, in materia di scelte di vita personali, e Oui Maman, sulle conflittualità generazionali-genitoriali.
Non poteva mancare a questo punto la canzone Io sono il mare tra le canzoni vincitrici della XX edizione del Festival musicale Musicultura del 2009 e La ballata del povero Giuda desolato (ovvero viva la sincerità…), un brano potente, scritto per cercare di spiegare oltre confine un personaggio pubblico molto, ma molto piccino.
È il momento dei bis a cominciare da Just a gigolò, altra canzone prettamente live, per la prima volta registrata in studio ed inserita nel nuovo cd, scherzosamente dedicata a tutti gli uomini ma soprattutto alle donne che li sopportano. Seguono Lo shampoo di Giorgio Gaber affettuosamente dedicata ai suoi stessi capelli e soprattutto Non, je ne regrette rien resa famosa dalla intramontabile Edith Piaf. Entrambe le canzoni vengono sapientemente smontate, mescolate e ricostruite secondo i canoni armonici e stilistici personalissimi e di grande impatto della geniale interprete valdostana.
Il finale è un ringraziamento per i suoi compagni di avventura, per l’ospitalità del The Place e per tutti coloro che hanno lavorato per rendere così indimenticabile la serata, pubblico compreso. Sono tante altre le cose che avrei voluto dire per raccontare le sensazioni di questa serata, ma l’importante era partire guardando la luna avvicinarsi lentamente all’orizzonte. Buon viaggio a tutti e merci Naif!
2 commenti:
Complimenti Andrea per come hai saputo trasmettere con le parole le belle emozioni che ci ha regalato Naif al The Place. Grazie anche per aver citato il "presentatore"... le mie parole di stima nei confronti di questa straordinaria artista venivano davvero dal cuore.
...Perlinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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