Dalla 'penna' di un altro 'fratello del funk' esce il racconto del suo primo live di NAIF con tanto di attività preparatoria ed ascolto del disco Civetta. Mauro De Paoli ci racconta la sua 'Principesca' giornata culminata con il viaggio sulla Luna della Salumeria della Musica dello scorso 19 aprile:
Quelle giornate normali che diventano speciali. Per molti oggi è un giorno come tanti altri: anche per me lo è stato, soliti casini, soliti impegni. Ma per me è un giorno speciale: è il mio primo concerto di Naif!
Balzo in macchina e mi precipito verso Milano e in quella mezz’oretta di Tangenziale Ovest che mi separa da Lei, ripenso a come l’ho conosciuta: il giro di amicizie scaturite dell’amore musicale per un certo “Genietto di Minneapolis”, le segnalazioni tramite la Rete, l’incontro fortuito in quel concerto con Maceo Parker a Milano (“ma chi diavolo è quella diavoletta con la voce da angelo?!?!”), i primi mp3, filmati in YouTube, “FaitesDuBruit”….
E la passione aumentava! E anche Lei diventava più famosa, più importante, più celebre ma allo stesso tempo più “vicina” a noi, più amica, più intima. Arriva diretta al cuore e allo stomaco, tanto che è molto facile contagiare la “Naif-ite” ad altre persone, grandi e piccine.
I minuti passano e riaffiorano gli ultimi ricordi: le collaborazioni importanti, la foto fatta insieme dopo il concerto di Prince l’anno scorso, il parto dell’ultimo disco, che ora ho tra le mani appena nato e che sento per la seconda volta mentre viaggio verso di Lei. Ed immediatamente “Parto per la luna” diventa il mio inno di questi miei giorni, volontà di fuggire da tutto. “ E poi “La festa delle lucciole” mi immerge in questo paesaggio di lanterne nella notte, ricordi di bambino. Bambino che ritrovo in “Lasciami sognare un po’”, perfetta ninna-nanna per farsi cullare.
La strada diventa più breve, manca poco, il CD prosegue con brani già conosciuti e radicati nel mio animo ed altre sorprese piacevoli, come la canzone antisfiga “Una giornata triste”, oppure il geniale ritornello di “E’ l’inferno” (dove il dualismo “love-sex” viene vissuto nella frazione di due accordi…). E poi due brani d’autrice, che dimostrano il Suo lato cantautorale, “L’uomo dalle poche parole” e la dolcezza un po’ amara di “Annarosa”…
Ma non c’è più tempo, sono arrivato, eccomi qui, mi precipito nel locale e subito si respira aria di Musica: giusto qualche istante per due chiacchere con Momo ed incontrare qualche amico e poi arriva Lei a presidiare il palco, prevalentemente abbracciata al suo basso, altro motivo di ammirazione… eccola lì con la sua energia, la sua bellezza, la sua musica.
Naif è come la mostarda: profumata, colorata, melensa, dolce ma anche aspra, piccante, che arriva dritto allo stomaco. Ed i brani si susseguono, trascinati dalla Sua bravura sul palco che mi attrae verso Lei e mi fa sognare, viaggiare, immaginare….
La coesione con Momo e Manouche è totale, vanno spediti come un treno inarrestabile…e poi le sorprese del duetto con Paola Turci ed il cameo di Arisa, segni di altri contagi che Naif sta seminando qua e là.
Il concerto procede in modo molto naturale: sembra di stare a casa Sua, dove Lei ci racconta le sue favole, i suoi sogni, i suoi sentimenti… e sono le stesse sensazioni che viviamo anche noi, Musica di tutti i giorni e per tutti i giorni…
E quando Lei ha finito di regalarci tutta la Sua energia, è tempo di andare a nanna: due parole, una foto, un augurio (“che il funk sia con noi sempre”)… per quello che mi ha fatto provare, mi verrebbe voglia di abbracciarla… ma per stavolta mi trattengo e la saluto: “Brava Naif, continua così!”
Chi non avesse avuto la fortuna di vivere questo concerto può ascoltarlo su Radio Stonata giovedì prossimo: evento facebook, link alla Radio e Spot qui sotto:
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