giovedì 26 febbraio 2009

E' ufficiosamente ufficiale che...

NAIF è tra i 16 finalisti (su 1400 artisti) di MUSICULTURA 2009 (dopo essersi aggiudicata il premio Miglior interprete della sesta serata di audizioni live).

Sul sito musicultura.it trovate la "scheda" di NAIF ed il link alla presentazione "guidata" della Nostra... che, con entusiasmo, riporto qui perchè ci svela ancora un po' di lei (la speranza è che presto potremo riuscire a mettere on line l'intervista in Radio Rai per avvicinarci sempre di più al mondo Naif... allo spazio ... Naif):

Presentati

Scrivo canzoni da quando ero piccina, è un impulso innato che è cresciuto con me e negli anni mi ha accompagnato nei vari percorsi…fino a qui; è come immaginarsi un amico silenzioso che al momento opportuno suggerisce la nota e la frase giusta…siamo soci!
Mi chiamo NAIF perché quando ho intrapreso questo viaggio volevo portare con me la genuinità della musica, cercando di proteggermi dalle classificazioni di genere, dalle copie di altri artisti e dai limiti che spesso ostacolano la creatività dei musicisti. Vi assicuro che ho lottato, e lotto tutt’ora, per rimanere fedele ai miei principi.
Per garantirmi la libertà di espressione ho imparato a suonare “gli strumenti che servono”, pianoforte, chitarra, basso, fino ad occuparmi degli arrangiamenti di archi, di sintetizzatori, dei cori…adoro studiare le strumentazioni, le armonizzazioni, mi piace l’improvvisazione e la sperimentazione, ma trovo che sia la semplicità ad essere la caratteristica preziosa più difficile da raggiungere.

In che cosa consiste l'originalità del tuo progetto?

Credo che l’originalità sia da ricercare nel mio approccio alla vita, che inevitabilmente riflette nei testi e nella musica. Alcuni hanno parlato di imprevedibilità, io preferisco descriverla come “curiosità”, sono curiosa nel senso che mi piace perdermi per poi ritrovarmi, una forma di coraggio protetto, perdersi nella musica e immaginare parole e pensieri nuovi, in fondo, non ha mai fatto male a nessuno.
Sicuramente l’originalità è il tema delle mie esibizioni dal vivo. I concerti sono spettacoli, la gente dovrebbe pretendere sempre il massimo dagli artisti. Insieme ai miei collaboratori lavoriamo con questo obiettivo: il massimo. In qualsiasi situazione, il pubblico va rispettato poiché è lui che mi ha permesso fino ad ora di continuare a coltivare il mio spirito, esibendomi in Italia e all’estero.

Pensi che si possa parlare di globalizzazione anche nel mondo della musica contemporanea?

Spero di si, la condivisione è alla base della buona convivenza.
L’Italia inizia ora ad aprirsi ai nuovi suoni, sono orgogliosa di partecipare a questa metamorfosi. La musica italiana può dare molto al mondo, la nostra storia nelle parole, le nostre melodie aperte e la genuinità di un popolo profondamente diverso da regione a regione ma ugualmente ospitale e generoso.
Credo nella contaminazione perché credo nell’importanza dello scambio.

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